Per protesta contro l'abitudine degli Stati Uniti a invadere i paesi stranieri, soprattutto medio-orientali dopo l'attacco dell'11 settembre 2001, il provocativo regista Michael Moore sostiene che il Pentagono deve dimettersi e che egli inizierà l'invasione del mondo. “Invade” così diversi paesi Europei, tra cui Italia, Francia, Finlandia e Islanda, e in ogni luogo in cui si reca conficca la bandiera a stelle e strisce. Nel suo pellegrinaggio, Moore scopre che in Italia i lavoratori hanno un trattamento migliore rispetto ad altri paesi; in Francia le mense scolastiche servono quotidianamente piatti di alta cucina molto diversi da quelli americani; in Islanda il potere è in mano alle donne, le uniche che sembrano sapere come governare; in Finlandia il sistema scolastico è straordinario, uno dei più virtuosi al mondo.
Ogni tanto torna a farsi vivo il buon Michael Moore, un po' il padre del filone del documentarismo radicale degli anni zero, che ha generato da noi, tanto per capirci, il cinema di Sabina Guzzanti, purtroppo. Gli anni passano, ma lo stile non è cambiato: lui è molto abile nel fondere il passo tipico da commedia scanzonata con temi più profondi, l'impegno con un certo scazzo,… leggi tutto
Sinceramente sono un pò arrabbiato con questo documentario, ho sempre peso dalle labbra di Moore perchè come pochi al giorno d'oggi riesce a chiarire e a semplificare la realtà, ma in questo documentario lo fa un pò troppo.
Tutto viene portato all'attenzione dello spettatore solo per portare avanti la tesi del documentario e cioè che l'America dovrebbe… leggi tutto
Michael Moore, regista noto per le sue battaglie contro il sistema americano, ritorna al cinema dopo aver parlato di armi, sanità e guerre, questa volta per marcare le differenze tra i privilegi di una manciata di paesi europei, e il degrado causato dal sistema capitalistico statunitense totalmente incentrato sul consumismo ed il privato.
Le premesse potrebbero essere interessanti, ma… leggi tutto
Film di qualche anno fa del regista Michael Moore: una sua opera che mi mancava, dopo che, credo, ho visto tutte le altre (ho controllato, quasi tutte, mi mancano quelle minori). Moore fa dei documentari di protesta, sarcastici, informativi, certamente di parte, mettendo in luce quanto non va bene negli USA e prendendo per il culo sia i potenti di turno, sia anche, più bonariamente,…
Gli ultimi 100 anni U.S.A. raccontati negli ultimi 20 anni U.S.A. in una ventina di film U.S.A. (manca Michael Moore, ma è come se ci fosse, dai) e un paio di fantasmi dalla Frontiera e dallo sprofondo…
Per ragioni a me ignote, ci sono alcuni film che -pur essendo tecnicamente ben realizzati ed anche diretti da eccellenti registi- sono stati snobbati dal pubblico o/e dalla critica (o, in alcuni casi, ne hanno…
Documentario su tutto ciò che funziona nelle altre nazioni del mondo meglio che negli Usa (le mense scolastiche in Francia, la libertà della donna in Tunisia, le carceri in Norvegia...), fermo restando però che tutti i sistemi virtuosi sono stati inventati dagli americani.
A sei anni di distanza dal disastroso Capitalism: a love story, Michael Moore ritorna al…
Ogni tanto torna a farsi vivo il buon Michael Moore, un po' il padre del filone del documentarismo radicale degli anni zero, che ha generato da noi, tanto per capirci, il cinema di Sabina Guzzanti, purtroppo. Gli anni passano, ma lo stile non è cambiato: lui è molto abile nel fondere il passo tipico da commedia scanzonata con temi più profondi, l'impegno con un certo scazzo,…
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La guerra civile tra supereroi divora gli spazi e occupa ben 900 sale (promettendo di risollevere il morale agli esercenti che negli ultimi mesi non hanno sorriso), ma i film sono comunque tanti: includendo anche…
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Commenti (1) vedi tutti
Michael Moore può piacere o meno, la sua opera è di parte, e chiaramente, ma la ritengo sempre meritoria.
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